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giovedì 23 aprile 2015

Visita guidata al Cimitero Monumentale


Questa gita riguarda ancora il Cimitero Monumentale di Milano, o almeno parte di esso. Si tratta di una visita fatta il 16 aprile scorso con l'ottima guida di Gianluca Nazzaro. In parte racconto le opere seguendo il percorso, in parte ho suddiviso per sezione.

Il cimitero Monumentale viene progettato quando l'Editto di Saint Cloud dispone che i luoghi di sepoltura debbano sorgere al di fuori delle mura cittadine.  Individuato il terreno, nel 1838 il Comune di Milano istituisce un bando per la costruzione di un nuovo cimitero che sostituisse i sei cimiteri periferici.Questo primo concorso non ebbe esito positivo ed un nuovo concorso venne bandito nel 1860, dopo l'unità nazionale. Nel 1863 il progetto dell'architetto Carlo Maciacchini fu proclamato vincitore. Il progetto raggruppava le strutture all'ingresso a formare una sorta di corte d'onore verso la città. Lo sviluppo del cimitero (più piccolo dell'attuale) era incentrato sull'incrocio di due grandi viali: qui si trova la necropoli e l'ossario centrale. Solo più tardi, nel 1874, fu realizzato il tempietto crematorio.
Quando il nuovo cimitero risultò troppo piccolo per le necessità di una città come Milano venne realizzato il cimitero di Musocco o Cimitero Maggiore. Oggi nel Cimitero Monumentale si entra solo in due modi: per merito o fama, oppure facendone richiesta e pagando il relativo prezzo.

L'ingresso
Gli edifici che compongono l'ingresso sono stati progettati dallo stesso Maciacchini e sono in stile eclettico. L'aspetto più evidente è il colore: l'alternanza di marmo bianco e nero di chiara matrice fiorentina. In centro sorge il Famedio e ai lati due "ali" costituite da due gallerie sovrapposte.


Il Famedio
Il Famedio


il bellissimo rosone
Colonnine in stile alto medioevale

la grandiosa cupola






Il Famedio, nome derivante dal latino famae aedes, ossia il Tempio della Fama, è l'entrata principale del cimitero. Consiste in una voluminosa costruzione in stile neo-medievale di marmo e mattoni. Il Famedio venne inizialmente ideato per essere una chiesa, mentre dal 1870 venne utilizzato come luogo di sepoltura degli italiani più onorati, come Alessandro Manzoni e Carlo Cattaneo. Sono rappresentate nel Famedio altre importanti figure legate a Milano che sono sepolte in altri luoghi, come ad esempio Giuseppe Verdi, sepolto nella non lontana casa di riposo per musicisti da lui fondata. Il 2 novembre 2010 il Comune di Milano, con una cerimonia pubblica, ha inaugurato le iscrizioni nel Famedio di alcuni cittadini milanesi celebri, tra cui Raimondo Vianello e Sandra Mondaini entrambi scomparsi nel 2010 e sepolti rispettivamente a Roma e a Lambrate.


ingresso Famedio, mosaico che raffigura la Storia che scrive il nome dei cittadini illustri

Nel 1883, a dieci anni dalla morte, la tomba di Manzoni venne spostata nel centro del Famedio. Il basamento viene scolpito nel 1958 da Giannino Castiglioni (tra le opere più importanti le sculture di Pegaso e Bellerofonte sulla facciata della Stazione Centrale).
tomba Alessandro Manzoni



La cripta

Nel 1883, a dieci anni dalla morte, la tomba di Manzoni venne spostata nel centro del Famedio. Il basamento viene scolpito nel 1958 da Giannino Castiglioni (tra le opere più importanti le sculture di Pegaso e Bellerofonte sulla facciata della Stazione Centrale).



Giovanni D'Anzi, l'autore della celeberrima "O mia bela Madunina"


Il cimitero, l'emiciclo
Al centro dell'emiciclo sorge il monumento dedicato ai circa 800 milanesi caduti nei campi di concentramento nazisti. E' opera del gruppo BBPR formato da importanti esponenti dell'architettura razionalista italiana, uno dei quali, Gian Luigi Banfi, morì nel lager di Mauthausen nel 1945.
La struttura è molto semplice: un cubo di tubi di metallo con lapidi bianche e nere. Al centro si trova una ciotola di terracotta contenente terra del campo di Mauthausen e circondata da filo spinato dello stesso campo.

L'edicola Branca rappresenta una Pietà ai pedi della croce corcondata da un volo d'angeli ed è opera dello scultore Michele Vedani. Esso ha sostituito nel 1908 un precedente monumento, di Ernesto Bazzaro, che rappresentava un'ascensione al cielo di un'anima raffigurata come donna nuda. L'opera è stata rimossa perché considerata sconveniente.
edicola Branca, oggi
edicola Branca, prima versione

edicola Branca, bozzetto dell'opera originale


Il Civico Mausoleo Palanti opera dell'architetto Mario Palanti è una tomba destinata ad ospitare defunti milanesi non abbastanza celebri per l'ammissione al Famedio, ma rappresentativi per qualche merito avuto in vita.

Nell'edicola di Ferdinando Bocconi (architetto giuseppe Boni, scultore Orazio Grossoni), fondatore dell'omonima Università, riposa il figlio Luigi, caduto nella battaglia di Adua del 1896 e creatore del primo centro commerciale italiano: i grandi magazzini "Alle Città d'Italia" poi ribattezzati da Gabriele D'Annunzio "La Rinascente".

Il monumento a Carlo Bazzi, scultore Armando Violi, rappresenta l'ufficiale italiano caduto a San Martino del Carso (1916) sul letto di morte. E' rappresentato come un cavaliere medioevale. Arrotolato sotto la testa è raffigurato il materassino da campo.





Altre opere dell'emiciclo:

edicola famiglia Squadrelli. Architetto Romolo Squadrelli, scultore Ernesto Bazzarro










Il cimitero, alcune opere
In tutto il cimitero è possibile trovare oper notivoli: sia per l'importanza del defunto sia per l'importanza dell'opera. Durante la visita ne abbiamo toccato alcune.

L'edicola della Famiglia Erba (architetti Angelo Savoldi e Giovanni Battista borsani). Qui è sepolto Carlo Erba fondatore dell'omonima industria farmaceutica. Egli cominciò in una farmacia a Milano, in via Fiori Chiari. Ancora oggi esiste la farmacia ed una lapide ne ricorda le origini.

L'edicola Falck, architetto Mino Fiocchi, scultore Giannino Castiglioni. Obelisco alto 19 metri che ricorda una ciminiera:

 Nel 1955, sulla scala che porta alla cripta è stato aggiunto un altorilievo in bronzo di Arrigo Minerbi in ricordo della piccola Luisa, morta nel 1944 a otto anni.
L'edicola Campari (scultore Giannino Castiglioni): rappresenta la scena dell'Ultima Cena in scala 100:110. Una curiosità: sulla scala che scende nella cripta una mano sconosciuta ha posto una bottiglietta dell'omonima bevanda, e lì è rimasta.





Giuda


Il pittore Lucio Fontana, prima di divenire celebre con le sue tele tagliate, era un bravissimo ceramista e qui troviamo alcune sue opere:








Un altro personaggio famoso che ha lasciato il segno al cimitero è Adolfo Wildt, di cui possiamo vedere alcune opere:
edicola Chierichetti
monumento dei fratelli
 Altre opere nel cimitero, in ordine sparso.
Edicola Ulisse Merini, volle istituire con lascito testamentario il padiglione pediatrico presso l'ospedale di Cicrolo di Varese
edicola Reggiori, l'architetto Ferdinando Reggiori si occupò del restauro di molti monumenti a Milano, tra cui la Basilica di Sant'Ambrogio




 Edicola Famiglia Zonca:
edicola Zonca, particolare del portale



L'edicola Famiglia Feltrinelli:


edicola famiglia Croci
edicola Pirelli

Civico Mausoleo Garbin, (ex famiglia Garbin) presente al Cimitero con destinazione a civico mausoleo cittadino per la sepoltura di personalità illustri che il Comune di Milano desidera onorare


Edicola Motta. Architetto Melchiorre Bega, cscultore Giacomo Manzù
Edicola Manusardi, architetti Figini e Pollini, scultore Fausto Melotti



Edicola Carinelli Montini, scultore Ernesto Bazzarro. Su questa tomba è rappresentato il monumento a Giuseppe Verdi progettato per Piazza Buonarroti, tratto dal bozzetto originale. Giudicato troppo grande il monumento venne poi realizzato solo in parte.



un tempio greco

una struttura in stile bramantesco
Edicola Girola; architetto Pietro Portaluppi, scultore G. Castiglioni
edicola Pier D'Houy, scultore Primo Giudici

edicola famiglia Besenzanica, scultore Enrico Butti

edicola Vogel, architetto Egidio Mazzucchelli

Isabella Casati, scultore Enrico Butti





Gli acattolici
Questa sezione del cimitero accoglie gli a-cattolici: non inteso come atei ma inteso come cristiani non cattolici: calvinisti, protestanti, luterani,... Qui si trova anche l'edicola di Alberto Keller. Egli, industriale nel campo della seta e probabilmente Massone finanziò e volle la realizzazione del Tempio Crematorio, il primo in Italia. Morì nel 1874, due anni prima della realizzazione del tempio: il corpo venne imbalsamato e nel 1876 fu effettivamente cremato nel nuovo Tempio.
Nella sua edicola campeggia una figura di donna che sembra reggere qualcosa: era l'urna delle ceneri di Keller che venne trafugata.

edicola Keller




 In questa sezione troviamo il monumento "Ecce Puer" di Medardo Rosso

Ecce Puer (Medardo Rosso)



monumento Arnoldo Mondadori



La Necropoli
La necropoli è la zona centrale del cimitero ove sorge anche l'Ossario centrale. 


Anche qui troviamo opere grandiose.

Il Mausoleo Bernocchi (architetto Alessandro Minali, scultore Giannino Castiglioni) ad esempio è una sorta di rappresentazione della colonna traiana sul tema della crocefissione. Si tratta di una spirale nella quale una serie di "scene" racconta una storia. La colonna si interrompe bruscamente in cima, a rappresentare la liberazione dalla morte e quindi la resurrezione.



La piramide: sempre nella zona della necropoli sorge una vera piramide con tanto di sfinge all'ingresso e una donna  che indica l'ingresso del sepolcro (edicola famiglia Giuseppe Bruni. Architetto Angelo Colla, scultore Giulio Monteverde) .



Si trova anche un tempio greco, ispirato al Partenone:

Altre opere in questa sezione:
monumento a Luigi Giussani


edicola famiglia Calegari, architetto Carlo Maciacchini

Il tempio crematorio
il tempio crematorio del Cimitero Monumentale fu il primo in Italia. Esso andava contro la consuetudine e soprattutto la tradizione cattolica che vietava tale pratica ai fedeli. Fu voluto e finaziato da Alberto Keller (sezione acattolici) che qui fu anche il primo ad essere cremato due anni dopo la sua morte.
Oggi il forno non è più utilizzato.



monumento ricco di simboli massonici


la sala dei forni crematori







Gli israeliti
Questa sezione del cimitero accoglie gli israeliti.



Nell'edicola della famiglia Treves: vi si trovano dei bassorilievi in cui sono raffigurati l'editore Giuseppe Treves, la moglie Virginia Tedeschi, alias Cordelia e una serie di personaggi legati all'arte e all'editoria: tra gli altri Gabriele D'Annunzio e Giovanni Verga.





Bellissima anche la piccola Sinagoga le cui vetrate si ispirano a quadri di Chagall.