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mercoledì 14 gennaio 2015

A spasso nel sestiere di Porta Vercellina

Percorso (Gmap)

Prima tappa: Piazza Mercanti
Piazza Mercanti era il centro della vita cittadina in epoca medioevale. Si estendeva fino all'attuale via Mercanti, prima dell'apertura del passaggio verso via Dante. 

Al centro si trova il Palazzo della Ragione o Arengario. 


Palazzo della Ragione in quanto è stato il primo Palazzo di Giustizia di Milano, Arengario invece perchè sede dell'assemblea dei cittadini che governava la città. Sulla facciata di questo edificio si trova l'altrorilievo di Oldrado da Tesseno che fece costruire il palazzo. Il portico di questo palazzo nasconde il "Telefono di Milano": un  incredibile effetto acustico.
Sempre in Piazza Mercanti si trova la Loggia degli Osii, sede della famiglia dei Visconti, signori di Milano. 

La famiglia rivale dei Visconti, i Torriani, invece aveva il palazzo situato dalla parte opposta della Piazze dei Mervanti di allora: il Palazzo dei Giureconsulti, ora su via Mercanti. Il Palazzo dei Giureconsulti fu il secondo Palazzo di Giustizia di Milano.
Tornando alla piazza, un altro palazzo degno di nota è Casa dei Panigarola, sede dei notai: il nome deriva dalla famiglia dei Panigarola, illustre famiglia di notai di Gallarate. 

Sulla facciata di questo palazzo è visibile una bifora, che però non è originale ma venne realizzata durante un restauro, copiando una finestra del Castello Sforzesco. 
 Infine c'è l'edificio delle Scuole Palatine

Come stile questo palazzo richiama il già citato Palazzo dei Giureconsulti su via Mercanti. Sulla facciata accoglie una statua del poeta latina Ausonio affiancato da una lapide che decanta le bellezze di Milano.

La Milano medioevale era divisa in sei sestieri e questa piazza prevedeva sei accessi separati, uno per ognuno dei sestieri: Porta Romana, Porta Comasina, Porta Vercellina, Porta Ticinese, Porta Nuova e Porta Orientale (o Porta Renza). Per procedere nell'itinerario passiamo attraverso uno di questi accessi: il Passaggio degli Osii.



Seconda tappa: la Pinacoteca Ambrosiana
 La Pinacoteca Ambrosiana nascue presso la Biblioteca fu la prima istituzione pubblica nata per assicurare una formazione culturale gratuita a chiunque avesse qualità artistiche o intellettuali. 

Di fronte ad essa, in via Cantù, si trova una curiosa la pide: si riferisce ad Antonio Sciesa, partiota milanese. Egli fu arrestato dall'esercito del generale Radezky per aver diffuso volantini sovversivi e condannato alla forca. Secondo la tradizione popolare, a un gendarme che, conducendolo al luogo di esecuzione, l'aveva fatto passare sotto le finestre di casa sua, esortandolo a rivelare i nomi di altri rivoluzionari in cambio del rilascio, avrebbe risposto in dialetto milanese: Tiremm innanz! (Andiamo avanti!).


Terza tappa: Piazza San Sepolcro
sul retro dell'edificio dell'Ambrosiana si apre la Piazza San Sepolcro. In epoca romana qui sorgeva il Foro Romano e le rovine sono ancora visibili nei sottarranei dell'Ambrosiana. 

Nella piazza ci sono molti e differenti luoghi di interesse. Anzitutto la Chiesa di San Sepolcro, da cui la piazza prende il nome. 


In questa chiesa le funzioni sono officiate secondo il rito ortodosso, notevoli al suo interno due composizioni in terracotta che riproducono, a grandezza naturale, alcune scene della vita di Gesù: l'Ultina Cena con la lavanda dei piedi ed un trittico sulla morte.




Di fronte alla chiesa sorge il Palazzo Castani, qui venne fondato, nel 1919, il Partito dei Fasci da Benito Mussolini. 

I partecipanti a questo prima organizzazione furono chiamati sansepolcristi. 
Il palazzo è sede anche di uno dei misteri di Milano: nella sua facciata, infatti è incastonata una "grata impossibile". 

Di fianco al Palazzo Castani sorge la Casa del Fascio con la caratteristiche Torre Littoria e annesso balconcino per i proclami.

Quarta tappa: Piazza Borromeo
In questa piazza si trova il Palazzo della famiglia Borromeo con il portone sormontato dal cammello dello stemma: il cammello che riposa in una cesta e sostiene una corona da cui svetta un cimiero di piume di struzzo secondo la tradizione, simboleggia l’obbedienza, la pazienza e la fedeltà.
chiesa di Santa Maria Podone

Palazzo Borromeo, il portone

il cammello dei Borromeo

un curioso abitante !
 In questa piazza si trova anche il monumento a San Carlo Borromeo

Inizialmente la statua era posta in Piazzale Cordusio ma la famiglia Borromeo fu costretta a trasportarla in piazza Borromeo nel 1786, "entro dieci giorni", per "intralcio al traffico", dopo che la carrozza del governatore austriaco di Milano vi era andata a sbattere. L'iscrizione latina alla base del monumento registra lo spostamento, sia pure addolcendone le motivazioni.
 

Quinta tappa: le cinque vie
Via del Bollo, Via Santa Marta, Via Santa Maria Podone, Via Santa Maria Fulcorina e Via Bocchetto formano l'incrocio a stella del centro storico di Milano, probabilmente esistito sin dall'epoca dell'impero romano.
Uno dei posti più milanesi della vecchia Milano, ma oramai dimenticato dai più.



Sesta tappa: San Matteo alla Banchetta
Questa chiesa sorge come cappella privata accanto al palazzo della famiglia Fagnani, illustri banchieri: attività che si ritrova nel nome della chiesa.
Nel Palazzo Fagnani visse la famosa Antonietta Fagnani, l'"amica risanata" cantata dal Foscolo.

Settima tappa: Santa Maria alla Porta

La chiesa di Santa Maria alla Porta deve il suffisso toponimico alla porta perché costruita nel luogo ove sorgeva la antica Porta Vercellina facente parte delle mura fatte erigere in epoca repubblicana da Ottaviano Augusto. La chiesa è famosa per la cappella della miracolosa "Madonna del Grembiule". 




A metà del Seicento iniziano i lavori di restauro della chiesa, poiché l’edificio originario è in condizione di degrado “[...]per la sua antichità e cattiva costruzione, ad opera di Francesco Maria Richini; quand’ecco mentre un muratore nel dì 8 dicembre 1651 stava scrostando la calce vecchia del muro esteriore, scoprì una Immagine di Nostra Signora col Santo Bambino in grembo, dipinta a tempera sopra il semicircolo di una porticella; già era in atto di scagliare i colpi del martello sopra la sacra Effigie, allorquando uno, che si trova presente, lo avvisò di desistere, scoprendo molto bello e divoto quel volto; il muratore col suo grembiule la ripulì dalla polvere, e scoperta la venustà dell’Immagine, preso da istantaneo orrore trattenne i colpi, e riverente la adorò; anzi si hanno alcune provate memorie, le quali asseriscono, che essendo lo stesso muratore già da gran tempo zoppo, spinto da divota confidenza sclamò: Vergine Santa raddrizzatemi, e tanto bastò, perché all’istante sentitosi risodare i nervi, calò dal tavolato colla grazie perfettamente ottenuta. Si sparse per la Città immantinente la notizia del fatto, concorsero supplichevoli i cittadini[...]”*
* M.T. FIORIO, Le chiese di Milano, Credito Artigiano, Milano, 1985, p.61.
La cappella venne distrutta durante i bombardamenti nel corso della Seconda Guerra Mondiale e solo recentemente sono iniziati i lavori di ricostruzione. 

Ottava tappa: Piazza degli Affari
In Piazza Affari sorge il palazzo della Borsa Valori di Milano, noto anche come Palazzo Mezzanotte dall'architetto Paolo Mezzanotte, che lo costruì.

Più recente ma ormai famosissimo qui sorge anche "Il Dito" di Cattelan. 

In realtà la scultura si chiama L.O.V.E. acronimo di libertà, odio, vendetta, eternità.

L'opera raffigura una mano intenta nel saluto fascista ma con tutte le dita mozzate - come se erose dal tempo - eccetto il dito medio. Il gesto irriverente, che contrasta ironicamente con lo stile classico e monumentale dell’opera, sembra così rivolgersi sia all’architettura del ventennio di Palazzo Mezzanotte sia al mondo della finanza che esso rappresenta.

Nona tappa: via Spadari
In questa via sorge un palazzo in stile Liberty: Palazzo Ferrario.




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